Focus On: Jorge Martin, dalle minimoto al mondiale di MotoGP, la storia di Martinator

 Ripercorriamo insieme la storia di Martinator

"Ce l'ha fatta per davvero, sì Martinator, sei campione del mondo, è tutto vero".
Per iniziare a raccontare la storia di Jorge Martin ci affidiamo alle parole di una delle migliori voci del giornalismo sportivo italiano, l'ormai icona vocale della MotoGP Guido Meda. 

Questa frase, proveniente dalla telecronaca del GP di Barcellona, è la chiosa di un racconto romantico durato circa un minuto, il tempo di un giro, in cui Meda si è lasciato sopraffare dall'emozione per descrivere il percorso di Martin prima della vittoria del mondiale 2024. 

Per citare Guido Meda, "Prima dentro, gas a martello e andiamo" a scoprire chi è  Martinator. 


Gli inizi

Jorge Martin Almoguera nasce il 29 gennaio 1998 a Madrid, e sin dall'età di 6 anni si trova in sella alle due ruote, per merito di papà Angel, che spinge Jorge a iniziare la sua carriera sulle minimoto. 
Il percorso da pilota dello spagnolo subisce però, nel 2008, una brusca frenata: la crisi economica rischia di spegnere i sogni del classe '98, a causa anche della perdita del lavoro da parte di entrambi i genitori. 
Martin, tuttavia, non sembra destinato a cedere il passo, e nel 2011 inizia ad intravedere la luce in fondo al tunnel: viene selezionato nella Red Bull Rookies Cup e nel 2014 riesce a vincerla, dando vita così alla sua carriera in MotoGP. 


L'arrivo in Moto3 

Il punto di partenza nella carriera di Jorge Martin è, senza dubbio, il 2015: il pilota madrileño, in coppia con Bagnaia, entra a far parte della scuderia della Mapfre Mahindra col numero 88. 
La prima stagione in Mahindra, però, termina con dei risultati disastrosi: un solo podio per Bagnaia, mentre Martin termina la stagione al 17° posto. 
Passa un'altra stagione, che porta risultati nettamente migliori, e nel 2017 le strade di Pecco e Jorge si separano: l'italiano vola in Moto2 con il Sky Racing Team VR46, mentre lo spagnolo si accasa nel team Gresini in Moto3. 

Il primo mondiale in Moto3 

Nel team Gresini, Jorge affianca un altro italiano, Fabio Di Giannantonio, e, nella stagione che si rivelerà poi l'anno di prova per essere campione,  sigla nove pole position, otto podi, la sua prima vittoria a Valencia e conclude la stagione al 4° posto. 

La vera consacrazione del pilota classe '98 arriva nel 2018 dove, con 7 vittorie, 3 podi e 11 pole position si laurea campione del motomondiale il 4 novembre in Malesia dove, nello stesso giorno e nello stesso luogo, a poche ore di distanza, vincerà il mondiale di Moto2 anche il suo ex compagno Bagnaia. 

Alle spalle di Martin, a dimostrazione di un'annata decisiva per il futuro della MotoGP, terminano Di Giannantonio, Bezzecchi e Bastianini, con cui lo spagnolo si ritroverà pochi anni dopo a lottare per il titolo maggiore. 

La nascita di "Martinator"  e l'arrivo in Moto2

"Martinator", il soprannome con cui ormai Jorge è conosciuto da tutti gli addetti ai lavori e dagli appassionati di MotoGP, nasce proprio nell'anno del trionfo: il pilota spagnolo, nelle prove libere di Brno, in Repubblica Ceca, si frattura il polso. 

Ma Martin sembra non avere intenzione di restare a guardare gli altri piloti correre, e così una settimana dopo si presenta in pista in Austria, guadagnando il terzo posto, vedendosi affibiare il soprannome di Martinator anche a causa dei numerosi ferri, tra placche e chiodi, che sono stati immessi nel suo corpo durante i vari interventi subiti. 

Dopo il titolo mondiale, Jorge approda in Moto2 nel team Ajo Motorsport, facendo coppia con Binder, ma non riesce ad incidere, chiudendo l'annata all'11° posto. 

Il successo in Moto2 e il salto tra i "grandi"

Il secondo anno di Martinator con l'Ajo Motorsport cambia le sorti della carriera del madrileño: la prima vittoria arriva il 16 Agosto 2020 in Austria, la seconda verso la fine della stagione, a Valencia, permettendo al numero 88 di chiudere il campionato al 5° posto, prima di fare il salto in MotoGp con la Ducati Pramac a fianco di Zarco. 

L'impatto tra i "grandi" sembra essere un sogno per Jorge: nel secondo GP stagionale, a Doha, lo spagnolo ottiene la pole position e il terzo posto, salendo sul podio con Quartararo e il suo compagno di scuderia Zarco. 

La dedica del primo podio, naturalmente, non poteva che essere per Fausto Gresini, scomparso poco prima. 

L'incidente shock e il Rookie Of The Year

La prima stagione di Martin non sarà però rose e fiori: passa un solo GP dal podio di Doha e lo spagnolo, che nel frattempo ha abbandonato il numero 88, in possesso già di Olivera, per l'89, è vittima di un bruttissimo incidente. 

A Portimao, a pochi minuti dalla fine delle FP3, Jorge scivola, rotola contro la sua stessa moto e resta a terra. L'esito degli esami è tragico: sette fratture, tra malleolo, metacarpo del pollice destro e piatto tibiale, che conducono a 3 interventi chirurgici e il pensiero negativo di lasciare per sempre la MotoGP. 

Fortunatamente, il pensiero negativo non si tramuta in realtà e Martinator torna in sella dopo 4 gare, trovando la prima vittoria l'8 agosto del 2021 in Stiria, e a Valencia chiude con la sua quarta pole che gli vale il 9° posto in classifica e il premio di Rookie Of The Year. 

Le difficoltà  del 2022

Il 2022 si rivela un anno difficile per il numero 89, che si trovava in ballottaggio per passare, l'anno successivo, nel team Ducati ufficiale ad affiancare Bagnaia. 
La stagione tuttavia, piena di alti e bassi, si conclude con 5 pole position, 4 podi ma nessuna vittoria, che lascia Martin al 9° posto e porta la Ducati ufficiale a selezionare Bastianini come nuovo pilota di scuderia. 

Il 2023 che profuma di riscossa

La stagione successiva Martinator inizia a candidarsi seriamente come rivale di punta di Bagnaia, campione 2022, per la vittoria del mondiale 2023, grazie anche all'aggiunta delle sprint race in ogni weekend di gara che permettono ad un pilota esplosivo come lo spagnolo di guadagnare punti importanti. 

Martin vince in Francia, Germania, a Misano e in Giappone e si proclama leader mondiale per una notte grazie alla vittoria della sprint in Indonesia, prima del controsorpasso di Bagnaia nella gara della domenica. 

I due piloti, rivali in pista e amici al di fuori, si trovano a una distanza di 21 punti a un solo weekend dal termine del campionato, quello di Valencia, in cui lo spagnolo è chiamato alla miglior prestazione per sorpassare il pilota torinese. 

Valencia, un sogno che sfuma tra le dita

Ultimo GP della stagione, Jorge vince la sprint di sabato e avvicina Pecco, portandosi a -14 e rimandando il discorso finale alla gara della domenica. Nel tentativo di rimonta, tuttavia, Martin vede i suoi sogni infrangersi al 6° giro: lo spagnolo centra in pieno Marquez, scivola a terra e finisce prematuramente la gara, proclamando in anticipo Bagnaia come campione del mondo per il secondo anno consecutivo. 

L'unica consolazione per il pilota classe '98 è la vittoria del mondiale per team da parte della Pramac, primo team indipendente a vincere nella storia della MotoGP. 

L'anno del successo: l'inizio del 2024

Jorge Martin inizia la nuova stagione con l'obiettivo di migliorare il 2023 e di puntare al team Ducati ufficiale, forte anche della fiducia acquisita l'anno prima. 

Il 2024 porta con sé la prima novità: a fianco di Martin non c'è più Zarco, bensì nella scuderia entra un nuovo italiano, Franco "Morbido" Morbidelli.  

Il campionato inizia come in un sogno impossibile: lo spagnolo vince tre sprint e due gare, uscendo dal weekend di  maggio a Barcellona con 39 punti di distacco su Bagnaia. 

Ma i risultati positivi sembrano non bastare per assicurarsi il posto in Ducati: alle sue spalle, a premere forte sull'acceleratore, ci sono Bastianini e il forte ritorno di Marquez, tornato competitivo grazie al team Gresini. 
L'8 volte campione del mondo, dopo la gara del Mugello, viene ufficializzato come nuovo pilota Ducati per la stagione successiva, lasciando a bocca asciutta il connazionale Martin. 

La firma con l'Aprilia e la sfida con Bagnaia

Jorge Martin, che a inizio stagione aveva dichiarato che nel 2025 avrebbe corso per un team ufficiale, prende atto della scelta di Ducati e decide di firmare un contratto pluriennale con l'Aprilia. 

Il campionato, nel frattempo, sembra essere più acceso che mai: Martin e Bagnaia iniziano una serie di sorpassi e controsorpassi , con Martin che chiude una lunga serie di gare con due secondi posti in Thailandia che lo spediscono a +17 dal rivale torinese, a due weekend dalla fine. 

Il match point di Sepang 

Il primo match point del mondiale arriva in Malesia, a Sepang, dove Martin vince la sprint e, a causa del ritiro di Bagnaia, si porta a +29 ed inizia ad assaporare la vittoria. 

Il pilota torinese, tuttavia, sembra avere idee diverse: in una gara spettacolare che vede i due rivali sorpassarsi ben 11 volte, Pecco vince la gara e resta a -24 punti da Martinator, rimandando il discorso nel GP successivo. 

E l'ultima gara, che si sarebbe dovuta svolgere a Valencia, cambia improvvisamente luogo: la città spagnola, vittima di un'alluvione disastrosa, è inagibile e quindi l'ultima gara del motomondiale si correrà a Barcellona. A Martin basterà arrivare tra i primi 10 per essere campione. 

Barcellona, il sogno che diventa realtà

"Gas a martello, andiamo". La gara di Barcellona parte fortissimo, con Bagnaia che deve fare il massimo per provare a mettere in difficoltà Jorge e tentare l'impresa. E Pecco, al termine della gara, ha poco da recriminarsi: Nuvola Rossa vince la gara con distacco, senza commettere errori, facendo tutto ciò che era nelle sue corde per ribaltare la classifica. 

Alle sue spalle però, Martin non fallisce il match point: chiude la gara al terzo posto e si regala il sogno più grande, quello di diventare campione di MotoGP. 

Il racconto di Guido Meda

L'ultimo giro di Jorge Martin, raccontato in diretta da Guido Meda, è uno dei momenti più emozionanti degli ultimi anni di sport e noi, per chiudere, non possiamo non citare le esatte parole. 

"Inizia l'ultimo giro, e adesso probabilmente cominciano a tremare le mani, e devi controllare i pensieri, devi accarezzare questo oggetto che stai salutando per l'ultima volta. Sei in cima al tuo Everest, guardi giù il panorama, vedi nel passato, un passato che ha dentro un titolo mondiale nel 2018. Jorge Martin è sempre più vicino a diventare campione del mondo e buttarsi nelle braccia di una famiglia che ha fatto enormi sacrifici, aiutandolo in quest'avventura clamorosamente bella, ed ora ce la sta per fare, ce l'ha fatta per davvero" 

"Jorge Martin c'è, Martinator sei campione del mondo, è tutto vero"

Jorge Martin è campione del mondo.  

Martinator ce l'ha fatta. 





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