FOCUS ON, LE VOCI DI: Guido Meda, una vita dedicata alla MotoGP

 Chi è e cosa ha reso famoso Guido Meda? Scopriamolo insieme

"Buongiorno, buongiorno da Controcampo", questa sarebbe l'introduzione che farebbe Guido Meda anche per quest'articolo, essendo questa la sua intro di ogni telecronaca dal 2009 a questa parte. 

Ma nello specifico, chi è Guido Meda? Per quale motivo è così iconico all'interno della MotoGP? Quali sono le sue frasi iconiche? 

Se volete scoprirlo, vi basta continuare a leggere. 

"Dopo il semaforo scatenate l'inferno, prima dentro, gas a martello e andiamo!" 

Biografia

Guido Meda, all'anagrafe Guido Edoardo Meda, nasce a Milano il 26 marzo 1966, è molto riservato sulla sua vita privata ed è un grande appassionato di moto. Infatti, come da lui stesso dichiarato in un'intervista rilasciata nel 2007 ad Andrea Perfetti di 'moto.it', è in possesso di circa 7 moto, tra cui una minimoto, una Ducati 996 e un'Honda Dream. 

Nel 2014 è stato premiato come Cavaliere dell'Ordine e al Merito della Repubblica Italiana. 


Carriera

La carriera di Guido Meda inizia all'età di 19 anni con la collaborazione fra il giornalista milanese e la redazione Ansa e Il Giornale, prima che il classe '66  iniziasse a lavorare per Tele Capodistria e vincesse il premio Iride Neve, prima di passare alla conduzione del programma Rewind per Mediaset. 

La carriera da commentatore sportivo inizia nel 2002 sempre per l'emittente Mediaset, dove fino al 2010 viene fiancheggiato dall'ex pilota Loris Reggiani nel commento delle qualifiche e dei Gran Premi del Motomondiale. 

Con il passaggio dei diritti della MotoGP da Mediaset a Sky, il giornalista milanese cambia emittente di riferimento, venendo anche nominato vicedirettore di SkySport e direttore per la sezione Motori, dove coordina SkySportF1 e SkySportMotoGP. 

Ritorna a commentare le gare proprio in quel periodo, stavolta affiancato da un altro ex pilota, Mauro Sanchini, diventando uno dei volti più iconici del MotorSport. 


"Dopo il semaforo scatenate l'inferno, prima dentro, gas a martello e andiamo!" 

Avete ragione, abbiamo già usato questa frase, ma potevamo non partire da qui? 

La frase iconica di ogni partenza del MotoMondiale, che certifica la passione di Guido Meda nel commentare questo sport. Con i piloti sulla griglia, pronti alla partenza, il giornalista milanese accompagna mano nella mano ogni pilota durante lo stacco iniziale, quasi coadiuvando i movimenti di ognuno di loro prima del definitivo spegnimento dei semafori. 

Il gas è dentro, i semafori si sono spenti, e noi allora iniziamo. 


"Via! La signorina per favore via!"

 
GP di Jerez 2005, Rossi e Gibernau sono testa all'ultimo giro in lotta per la vittoria. E, nel momento più concitato, la regia cambia inquadratura e finisce nel box dello spagnolo ad inquadrare la sua fidanzata. La reazione di Meda è adrenalina pura: "Rossi davanti, via! La signorina per favore via! Grazie! Grazie! Ma dai, è la fidanzata, si chiama Esther Cañadas, è una modella spagnola famosa in tutto il mondo, ma adesso francamente non ce ne frega granché!"

 


"Il sindaco di Tavullia" 

GP di Misano 2008, un Guido Meda esaltato certifica l'arrivo al traguardo di Valentino Rossi che si porta a casa la gara, e gli dà l'appellativo di "sindaco" di Tavullia. Più che parlarvene all'infinito, ve lo facciamo immaginare: Valentino Rossi, il "sindaco" di Tavullia, pianeta dove regna la normalità, dove ci sono le casette coi fiori... Rossi c'è!" 

"L'inno alla gioia di Beethoven" 

GP di Sepang 2009, le parole servono a poco. Valentino Rossi si aggiudica il suo 9° titolo mondiale in carriera e Meda si fa ispirare proprio dal numero 9, lasciandosi andare in una chiosa quasi "poetica", romantica e filosofica: "9 è il quadrato di 3... 9 è il numero atomico del fluoro, 9 mesi la gestazione, 9 le Muse, e 9^ è la sinfonia che contiene l'Inno alla Gioia di Beethoven!"


Il momento più drammatico

GP della Malesia 2011, il momento più tragico forse della carriera da telecronista di Guido Meda. Durante una curva c'è un contatto fra due piloti, la caduta di uno di questi e un momento di apprensione. Quel pilota a terra è Marco Simoncelli, che morirà quasi immediatamente a seguito dell'incidente. E, nel momento esatto in cui tutta l'Italia era col fiato sospeso, il giornalista italiano prova a raccontarla a suo modo:"Ah, no! Oh, che botta! È un casco, è il casco (è il casco di Simoncelli!) Oh mamma mia, Simoncelli è fermo in mezzo alla pista! Mio Dio, fermi, bandiera rossa, fermi, bandiera rossa! Che brutto! Bandiera rossa sul Gran Premio della Malesia."


"Il  ritorno del Campione"

GP di Assen 2013, dopo due anni di astinenza la MotoGP accoglie di nuovo sul gradino più alto del podio Valentino Rossi, che si posiziona primo davanti a Marquez e Crutchlow. Il numero 46 era stato additato come pilota "bollito", "finito", ormai ai "titoli di coda". E la reazione di Guido Meda alla vittoria è la traduzione più bella della parola EMOZIONE: "Mentre qui davanti, è tutto un arcobaleno per Valentino Rossi. Alla faccia del bollito, del pilota che non ha più nulla da dire! Fuga solitaria per Valentino Rossi, che a 34 anni, dopo un cammino difficile passato per la Ducati, un cammino fatto di bocconi amari ingoiati quest'anno, e poi di mosse tecniche razionali nei test, trova sempre più confidenza con la M1! Quest'oggi trova una pista di velluto e una giornata di seta sul suo cammino! Sta viaggiando verso la 106esima vittoria! Si era fermato a 105, che sembravano già un monte spaziale! Tutti in piedi sul divano! Ultima chicane, è tornato! è tornato! Rossi c’è"


"Il padrone di casa al Mugello" 

Gran Premio del Mugello, dopo l'ennesima gara irreale di Rossi e Stoner, il pilota italiano si invola verso la vittoria, la settima consecutiva nel tracciato, e Stoner termina addirittura quarto. Meda, vedendo la bandiera a scacchi, commenta così il finale di gara:" In modo un po' ingrato, in modo un po' irrispettoso il padrone di casa al Mugello ha tirato fuori le chiavi, ha aperto la porta e sta entrando in salotto, dove lo aspettano i suoi amici, il suo rivale (Stoner) invece è li sul pianerottolo, a cercare di tallonare Barros". 

"Il Nobel per la pace a Bin Laden" 

GP del Qatar del 2010, in maniera totalmente inaspettata a 5 giri dal termine la classifica vede Rossi primo, Hayden secondo e Dovizioso terzo. Il telecronista classe '66, stupito anche lui, si lascia andare ad un paragone che diventerà una delle immagini più ilari e identificative associate a Hayden, pilota scomparso nel 2017:"Nicky Hayden in seconda posizione! Che a pensarci ieri era come pensare che a Bin Laden avrebbero dato il Nobel per la pace!"

Altre citazioni

All'interno delle sue telecronache Meda è solito utilizzare riferimenti ad altre materie, come "Questo sorpasso è come l'urlo di Munch". Negli ultimi anni poi, il giornalista milanese ha trovato un nuovo pilota che trasmetta le stesse emozioni di Rossi, Pecco "Nuvola Rossa" Bagnaia, che con le sue vittorie mondiali si sta garantendo di diritto un posto nelle prossime citazioni della carriera di Guido Meda. 

Bandiera a scacchi

Noi la proviamo a chiudere così: "Tutti in piedi sul divano, si prepara all'ultima curva...Guido Meda c'è, Guido Meda è storia, la storia della MotoGP". 

Per tutti gli appassionati di MotorSport, insieme ai piloti ci sarà sempre un giornalista di Milano nato nel 1966 che urlerà ad ogni sorpasso, ogni caduta, ogni errore e ogni vittoria. 

Perché Meda c'è, Meda è la storia di questo sport. 

E allora anche stavolta ci alziamo in piedi sul divano. 

Ma stavolta per applaudire la tua carriera. 

"Ruota al cielo, Guido Meda vince" 





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